I cucuzzari

"A fatìe ca se chiame cucuzze, a mme me féte e a tte te puzze." recita un vecchio adagio della mia terra natia. 

Andrebbe inciso all'ingresso delle aule di Camera e Senato visto che i parlamentari italiani sono tra i più pagati e tra i meno affaticati d'Europa.

Prendiamo ad esempio la riforma della legge elettorale, una delle attività prioritarie a cui in un paese normale si lavorerebbe di giorno e di notte. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha di recente deciso di rimandarla a settembre, come uno studente con debiti formativi. Non a caso c'è molto di adolescenziale in questa scelta, il che conferma che a lavorare poco e guadagnare tanto ci si mantiene giovani. Mi tornano in mente le immagini della scuola superiore: la Bic nel naso per simulare una emorragia ed evitare in extremis l'interrogazione, il termometro portato a temperatura con la luce sul comodino, gli scioperi senza una valida motivazione.

A ben guardare però una riforma c'è già e trova le radici in quanto accaduto a Trapani durante l'ultima tornata elettorale. Un solo candidato, affluenza alla urne troppo basa e scatta il commissariamento. Ora scaliamo la cosa a livello nazionale. Prendiamo un candidato che sia l'espressione del popolo: un ricco imprenditore avanti con gli anni, con una innata passione per calcio, donne e motori, che sappia unire gli italiani ed il cui cognome cominci con la B...Briatore (...che avevate capito !?). 

Dimentichiamoci di onorare il diritto/dovere del voto, per quanto il nostro innato senso civico ce lo imponga. Per una volta. una sola (!!!???), ignoriamolo.

Tutto qui, il gioco è fatto, se tanto mi dà tanto scatta il commissariamento dello stato italiano da parte dell'Europa.

Male che vi vada ci capita un commissario competente tanto quanto i nostri parlamentari ma che guadagna qualche ordine di grandezza in meno...insomma ci risparmiamo pure. 

Per cui, cari parlamentari, andate in vacanze tranquilli senza preoccuparvi troppo dei vostri debiti formativi...tanto sono incolmabili.