Tra riti e leggende
La civiltà occidentale, si sa, è fondata su alcune leggende e sui corrispondenti imprescindibili riti che ci vengono inculcati sin da piccoli e che, da adulti, come esperti maestri di cerimonia, ci impegniamo a tramandare.
Alcuni di questi, i più importanti, non sono poi neanche troppo impegnativi. Babbo Natale, la Befana, il Coniglio Pasquale cadono in ricorrenze prefissate e durante periodi di vacanza consentendo a noi genitori di organizzarci per tempo.
Nel caso di Babbo Natale, fatta eccezione per camino e canna fumaria che nella maggior parte dei casi possono significare ristrutturazione edilizia non classificabile come riqualificazione energetica (e quindi neanche detraibile dalle tasse) il resto è in scioltezza. C'è lo zio di turno che si traveste in balcone, il sacco dei regali abbandonato davanti alla porta confidando nell'onestà dei vicini, o ancora latte e biscotti sotto l'albero la notte della vigilia ed i regali al loro posto il giorno dopo. Per la Befana poi la cosa è ancora più semplice: un numero sufficiente di calze da appendere possibilmente, ma non necessariamente, pulite.
Il tutto per allontanare quanto più possibile il momento della scoperta del falso mito, momento che insieme alla matura ed alla patente, è una delle pietre miliari del percorso di crescita dell'essere umano.
Come genitori abbiamo il dovere morale di mantenere la tradizione, lasciando che siano i pargoli a scoprire la verità in modo naturale e con i loro tempi.
Quel momento io lo ricordo ancora, mi imbattei casualmente nell'autopista della letterina. Era stata sapientemente nascosta sotto il letto dei miei. Devo dire che, col pragmatismo ed il cinismo che mi contraddistingue, da quel momento in poi poter associare una leggenda ad un volto, e soprattutto ad un portafoglio, reali mi dette un certo senso di sicurezza. Per non parlare del divertimento della mia personalissima caccia al tesoro che cominciava all'Immacolata e traguardava la vigilia.
Ci sono però anche riti minori che costano una fatica immensa, quasi sproporzionata.
Primo fra tutti quello dei dentini. Quando ero piccolo io, se cadeva un dente da latte arrivava il topolino a lasciarti il soldino.
La globalizzazione anglosassone, oltre ad Halloween, ci ha portato anche la fatina dei denti in una sorta di leggendaria "una poltrona per due" per cui non sai mai di che natura sia l'essere che scambierà denti e pecunia. Mio figlio, che ha ereditato il senso pratico del padre ed il romanticismo della madre, ha optato per la fusione dei due personaggi: la fata topina. Il padre avrebbe optato per una fata topona ma questa è un'altra storia...
Sta di fatto che questa signorina di magico ha ben poco perché, in questa logica di scambio equo e solidale, sembra più un compro oro dove ogni dente ha una tariffa: gli incisivi vanno a un euro, i canini a 2, i molari a 5.
C'è poi l'aspetto operativo. Un dente non cade in una ricorrenza prefissata, quasi mai lo fa in un giorno di festa ma sempre in mezzo alla settimana costringendoti alla levataccia la notte prima di un impegno importante.
Il dente, poi, va riposto sotto il cuscino, ma l'operazione non può essere lasciata al pargolo onde evitare di "ravanare" e bestemmiare (non necessariamente in quest'ordine) inutilmente durante la notte. Lo dovrete riporre voi in un posto facile da raggiungere e poi, dulcis in fundo, dovrete svegliarvi a notte fonda e, scegliete voi se con codina, bacchetta o entrambe, sostituire il dente con l'equivalente in denaro.
Con il tempo, alla soglia delle completa dentizione definitiva, sarete in grado di farlo anche al mattino con vostro figlio quasi sveglio, come è capitato a me qualche giorno fa.
In realtà, il dubbio che abbia già capito chi sia la sua fata topina (ammetto che l'immagine applicata al sottoscritto faccia un certo ribrezzo) e che sia lui a reggermi il gioco per non farmi dispiacere comincia a venirmi.
Ma allora, liberarsi da subito almeno di queste leggende minori? In fondo per i denti basta fare un conto unico e depositarglielo in banca, nel frattempo matura anche qualche interesse...se poi passasse come spese sanitarie detraibili, altro che sentenza della cassazione sull'assegno di mantenimento!!!
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