What is my destiny - Spiaggia Libera

What is my destiny?

Domenica ecologica con pioggia. Tra noia e pigrizia mi ritrovo a fare inaspettatamente un viaggio dentro di me...roba da trio Ruggeri, Tozzi, Morandi se anziché domenica fosse una notte di venerdì (rif. Sanremo 87)...
Il punto di partenza un disegno di Dragon Ball fatto insieme a Daniele. 
Da buon nativo digitale lui cerca e trova ispirazione su Youtube. Mentre lo aiuto a disegnare mi tornano in mente gli anni del Liceo Scientifico. Il disegno tecnico, i fogli squadrati a mano, la prospettiva, le proiezioni ortogonali, l'assonometria cavaliera (mai stata un mio cavallo di battaglia), la teoria delle ombre ovvero quintali di retino incollati a caso, la gomma pane, ovvero l'illusione di eliminare le impronte dai fogli candidi, le Rotring, le squadrette accoppiate.
Mi tornano in mente senza un motivo specifico, anche perché non mi aiuteranno comunque a fare bella figura con mio figlio.
Il viaggio continua nei meandri del disegno ornato: capitelli ionici e corinzi potranno darmi una mano a disegnare un ragazzo muscoloso con i capelli a punta? 
Loro no, potrebbe farlo la tecnica imparata e perfezionata negli anni del liceo scientifico: tavolo di vetro, copia dell'originale, fonte di luce sottostante. Il resto difficile più o meno come unire i puntini sulla settimana enigmistica.
Peccato che questa tecnica analogica ed anche un pò vintage non possa funzionare per copiare da youtube...ed anche se fosse che figura farei col ragazzo.
Mentre il disegno prosegue sotto la supervisione interessata di Daniele mi chiedo allora a cosa siano serviti cinque anni di Liceo Scientifico. E' vero oltre al disegno c'è di più: derivate, integrali, studi di funzione, punti all'infinito...
La domanda è lecita: perché l'ho fatto? 
La risposta è semplice: solo ed esclusivamente per mettermi alla prova e dimostrare di essere il più bravo affrontando la scuola superiore più impegnativa della città. 
Pur avendolo dimostrato, non contento del risultato ottenuto, l'istinto masochista di cui solo chi vuole primeggiare è dotato mi ha spinto a perseverare con il politecnico. 
Lo stesso perverso motivo: dimostrare di essere capace di affrontare la facoltà universitaria più impegnativa. 
Per fortuna un minimo di consiglio i cinque anni pregressi di insuccessi artistici me lo hanno portato: al Poli i corsi saranno di Ingegneria Elettronica perché non ci sono esami di disegno. Inutile continuare a farsi del male ripercorrendo l'iter formativo materia dopo materia, dall'esame di geometria col professore polacco che spiegava il "paralipede", alla battitura della tesi fino alle cinque del mattino dell'ultimo giorno utile per la consegna in segreteria, con la corriera che partiva alle 6.30. 
La sintesi è chiara e nitida nei suoi contorni: se quello che ho imparato allo Scientifico mi torna in minima parte utile per ricopiare Goku da Youtube senza far uscire uno sgorbio rachitico, ci sta che da domani torni ad usare la mia laurea in ingegneria per fare l'impiegato.
E come all'epoca della scelta dell'indirizzo ingegneristico, la lezione, a mie spese, l'ho imparata...tornerà utile per una vita futura...anche se come direbbe il Liga "ci è concessa solo una vita, soddisfatti o no qua non rimborsano mai".
PS: comunque il disegno è venuto bene, soprattutto grazie a Daniele.


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