Testa o pancia? - Spiaggia Libera

Mi sono spesso imbattuto nella classificazione dei comportamenti umani rispetto alle parti anatomiche da cui sarebbero originati in modo esclusivo o, per lo meno, prevalente.
La pancia è per antonomasia la fucina delle reazioni istintive, spesso irrazionali ed incontrollate. 
La testa, al contrario, è il centro di comando capace di farci assumere il comportamento più corretto in ogni situazione mediando tra raziocinio ed istinto.
Insomma se sbotti e mandi qualcuno lì dove merita senza mezzi termini stai agendo di pancia. Se con calma serafica e distacco fai presente a quello stesso qualcuno che il suo comportamento non è consono, costruttivo, collaborativo stai usando la testa. 
Chiaro che nella situazioni in cui la velocità di risposta è premiante rispetto alla forma, una reazione di pancia non solo non è da condannare ma anzi è senza ombra di dubbio la migliore. 
Come in tutte le cose, l'aspetto più importante è l'equilibrio da intendersi non come equilibrio tra due forze contrapposte ma come equilibrio tra due facce della stessa medaglia.
Animato poi dalla mia esperienza personale che mi spinge a seguire sempre più l'istinto che la ragione, ho deciso di risalire alle origini della questione. E quando parlo di origini intendo letteralmente origini. 
Nel feto, infatti, cervello ed intestino hanno origine dallo stesso tessuto cellulare che si trasforma specializzandosi poi in sistema nervoso da una parte e sistema enterico dall'altra. Come dei gemelli omozigoti, il legame originale esistente tra i due sistemi è destinato a perdurare anche dopo la separazione. La qual cosa spiega perché intestino e cervello si influenzino a vicenda: la salute intestinale è responsabile di quella mentale e quindi dell'intero organismo e viceversa stati di disagio mentale si traducono in malesseri intestinali e corporei più o meno gravi.
Non sto dicendo che un peto ben assestato sia più efficace di un "moment" per far passare il mal di testa ma poco ci manca. 
La stretta connessione intestino-cervello è ormai un principio fondamentale della fisiologia e della medicina andando a dare sostanza sul piano medico/scientifico alla relazione testa/pancia che ci è sempre stata nota come esseri umani a livello comportamentale. Il fatto poi che noi occidentali abbiamo bisogno di una giustificazione medica (e di un associato principio chimico per curarci), ignorando i messaggi del nostro corpo, fa parte di una nostra perversione culturale in cui le relazioni causa effetto si sono stranamente invertite. Ma questo è un altro discorso.
Ad ogni modo è un fatto che anche a livello medico si stia diffondendo l'approccio di considerare l'intestino il nostro secondo cervello. 
Implicitamente però c'è un'inaccettabile forma di discriminazione nei confronti della pancia. 
Perché si parla di due cervelli e non di due intestini? 
Perché si attribuisce dignità all'organo più alto locato?
E' una rivisitazione metà-fisica della questione meridionale: la metà di sopra è meglio della metà di sotto (ad essere pignoli sarebbe il centro ma poco cambia visto che per i padani sempre meridione è)?
E' una questione di perbenismo sociale: uno produce idee eteree e profumate mentre l'altro fa (al passato remoto) il lavoro sporco, maleodorante ma concreto?
Io onestamente non ci sto anche perché ho esempi quotidiani di gente in cui la famosa specializzazione del tessuto cellulare non è mai avvenuta e che se almeno ragionasse col culo sarebbe già un risultato....





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