La Tap Dance - Spiaggia Libera

La TAP Dance
La tap dance, meglio nota in Italia come tip tap, è quella danza in cui leggiadri ballerini suonano ritmiche melodie usando con maestria le scarpe. Per suonare ballando ci vuole appunto maestria, grazia, tempismo, senso del ritmo, piena coscienza di quello che si sta facendo.
Esattamente tutto quello che il governo italiano non ha mostrato in un'altra TAP dance, quella del gasdotto.
Vaso di coccio tra vasi di ferro (le multinazionali) il governo italiano ha deciso di deturpare uno degli angoli più belli del Salento. A pochi chilometri da altri scempi già perpetrati in passato tra Taranto e Brindisi è arrivato, a suon di carte bollate, il benestare ad una "grande opera" nonostante il parere contrario delle istituzioni locali e, cosa più importante, di chi in quei posti ci vive e ci lavora. Gente meritevole di stima già solo per essere riuscita a coniugare vita e lavoro in Puglia (e lo dico per esperienza). Gente che si oppone sì, ma in modo costruttivo proponendo un sito alternativo a poca distanza. Davvero troppo per i nostri politici che negli anni si sono dimostrati disfattisti, populisti, assenteisti ma mai capaci di costruire qualcosa. Meglio trincerarsi dietro le solite frasi fatte: l'importanza economica e strategica per il paese, i posti di lavoro. Litanie già trite e ritrite per quella fabbrica di morte che è l'ILVA. 
Poco importa che dietro certe frasi ci sia il destino di posti unici da un punto di vista paesaggistico e naturalistico, posti in cui già la sola presenza umana disturba figuriamoci un gasdotto ed il relativo terminale di ricezione, un'area di dimensioni non trascurabili in cui sorgerà il centro di controllo di immissione del gas nella rete italiana e che produrrà emissioni non si sa bene di che entità e portata.
Poco importa che si mettano a rischio la macchia mediterranea e gli ulivi pugliesi, alberi tanto pregiati quanto delicati. Alberi sacri anche per i Greci, che in queste terre hanno portato civiltà e cultura, quando nel resto dell'Italia, poco più a nord, era stato da poco scoperto il fuoco...sacri al punto da condannare a morte (i greci) chi danneggiava un albero di ulivo.
Non è pensabile però che il governo non capisca. Deve trattarsi solo di un pò di sfortuna, una sorta di accanimento in quelle tre letterine magiche. Prima la devastazione in montagna con la TAV (per realizzare un trasporto merci velocissimo e puntualissimo in un paese in cui tutti i mezzi di locomozione sono in ritardo cronico) ora lo scempio al mare con la TAP.
Se tanto mi dà tanto, le prossime tap-pe di questo giro d'Italia degli scempi e delle tan-genti, saranno gli Appennini e la pianura padana.
Oh, per inciso, in queste terre non balliamo la TAP dance ma la taranta, fatevene una ragione!!!


Commenti

  1. "Gente che si oppone sì, ma in modo costruttivo proponendo un sito alternativo a poca distanza". Esiste un sito "ufficiale" dei comitati NO-TAP?

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    1. Un blog (http://notransadriaticpiperline.blogspot.it/) ed una pagina FB (https://www.facebook.com/comitato.notap/) che io sappia.

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